Quando cade in prescrizione un reato? Ci sono diverse tipologie di reato e di conseguenza anche i tempi di prescrizione possono cambiare. Scopriamo insieme le condizioni principali.
Se è stato commesso un reato, è bene sapere che dopo un certo lasso di tempo, che può variare in base alla tipologia e alla gravità dell’illecito, è possibile ottenere la prescrizione. Questo vuol dire che lo Stato perde interesse a perseguire il colpevole del reato.
Tuttavia, per ottenere la prescrizione, la persona accusata di aver commesso il reato ha un limite temporale entro cui far valere un proprio diritto, che varia se si tratta d’illecito penale o civile.
Quando cade in prescrizione un reato
Ogni reato ha un tempo di prescrizione differente che viene stabilito sulla base dell’art. 157 del Codice penale.
In pratica, il reato viene estinto considerando il tempo del massimo della pena stabilita dalla legge.
Questa comunque non deve essere inferiore a sei anni se si tratta di un illecito che prevede una pena detentiva e a quattro anni nel caso in cui sia una contravvenzione che prevede una pena pecuniaria.
Tuttavia, ci possono essere alcuni casi per i quali il reato prevede una pena diversa da quella detentiva: in questi casi, la prescrizione è fissata a tre anni.
La prescrizione reati penali ha alcune differenze con la prescrizione civile: infatti, in quest’ambito, il termine di prescrizione è di dieci anni, ma ci sono alcune eccezioni, come quelle previste per le cartelle esattoriali che vengono calcolate invece a cinque anni.
Per calcolare la prescrizione del reato bisogna poi considerare qual è la decorrenza dei termini che varia in base alla tipologia dell’illecito, secondo quanto stabilito dall’art.158 del Codice penale.
In alcuni casi, inoltre, la prescrizione dei reati può essere anche sospesa. Si tratta di una sorta di pausa per quanto riguarda il decorso dei termini e avviene se si verificano alcune condizioni:
- spostamento in giudizio della questione legislativa;
- rogatorie all’estero;
- quando si ha una sentenza di primo grado e viene considerata la data in cui diventa esecutiva;
Nel caso della sospensione, la prescrizione inizia la sua decorrenza dalla data in cui è stata sospesa.
Prescrizione reato penale: quali sono i tempi
Nel caso di reati penali, la prescrizione può variare e, in alcuni casi, soprattutto se sono stati commessi illeciti gravi, quali l’omicidio o si verificano aggravanti, come recidiva e abitualità, i tempi possono essere molto più lunghi.
In linea generale, la prescrizione dei reati penali previsti dal Codice prevede queste tempistiche:
- Rapina, art. 628, 10 anni;
- Furto, art. 624, 6 anni;
- Omicidio colposo, art. 589, 14 anni;
- Incendio art. 423, 7 anni;
- Lesione personale, art. 583, 6 anni;
- Peculato, art. 314, 10 anni;
Prescrizione contravvenzioni: tempi e modalità
Il discorso della prescrizione è diverso, invece, quando si tratta di contravvenzioni che sono regolate dal Codice della Strada. Secondo l’art.209, infatti, la prescrizione delle multe scatta parte da cinque anni dopo l’ultima notifica.
Bisogna considerare, quindi, che se la notifica non avviene entro 60 mesi e non viene consegnato nessun avviso o sollecito, la normativa prevede che non bisogna pagare la multa. La situazione è analoga per quanto riguarda la prescrizione delle cartelle esattoriali.
Tuttavia, se vengono consegnate delle notifiche per il sollecito di pagamento, il termine per la prescrizione delle contravvenzioni fissato a cinque anni si annulla e viene nuovamente iniziato il conteggio.
Questo vuol dire che, per ottenere la prescrizione, bisogna contare 60 mesi a partire dalla data in cui è avvenuto il sollecito e non l’illecito.
C’è ancora un’altra possibilità per ottenere la prescrizione delle contravvenzioni. Se la notifica della contravvenzione supera i 90 giorni, è possibile impugnarla e richiedere che questa venga annullata.