Cosa dice l’art. 380 c.p.p.? Lo scopriamo insieme immediatamente! Ecco qual’è la procedura penale che definisce questo articolo specifico. Seguici nella nostra guida!
L’art.380 codice procedura penale, con i suoi diversi commi, sancisce l’arresto obbligatorio in flagranza e le condizioni in cui questo si verifica.
Gli articoli successivi, invece, vanno a stabilire i casi in cui si ricorre all’arresto obbligatorio, indicando modalità ed eccezioni, fornendo così un quadro di riferimento completo come previsto dalla normativa che essi disciplinano.
Cosa dice l’articolo 380 del codice di procedura penale
Al comma 1 dell’art. 380 c.p.p., si legge che gli “ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria procedono all’arresto di chiunque è colto in flagranza di un delitto non colposo consumato o tentato per il quale la legge stabilisce la pena dell’ergastolo o della reclusione non inferiore nel minimo a cinque anni e nel massimo a venti anni”.
Al comma successivo, invece, viene specificato anche che l’arresto può avvenire in caso di delitti non colposi, consumati o tentati. In questa lista rientrano una vasta gamma di tipologie di reato e anche tutti quelli che sono perseguibili a querela, sia in forma scritta che orale.
Ad esempio, la flagranza di reato si applica anche nel caso di violenza sessuale (art. 609-bis), ai delitti di violenza o minaccia a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, nei casi di sfruttamento del lavoro, nei delitti che riguardano il furto aggravato e in tutti quelli legati all’associazione mafiosa.
Si tratta solo di alcuni esempi, ma la lista completa viene riportata nel testo del’art.380 Codice penale.
Ci sono alcuni casi, invece, in cui l’arresto in flagranza può essere discrezionale. Si tratta di particolari condizioni che vanno a tutelare Ministri, Giudici della Corte costituzionale e membri del Parlamento.
Secondo l’art 380. c.p.p., chi viene arrestato in flagranza di reato ha anche alcuni diritti come informare i famigliari e le autorità competenti, ricevere assistenza medica, contattare un legale per la difesa o avvalersi della facoltà di non rispondere. Inoltre, è possibile anche presentare un ricorso in Cassazione per annullare la convalida dell’arresto.
Flagranza di reato, cos’è
Viene naturale chiedersi cosa si intenda per flagranza di reato, una definizione che si leggere nel testo dell’articolo 380 Codice penale. L’art.382 del codice di procedura penale prevede due tipologie di reato per le quali è prevista la condizione di flagranza.
La flagranza di reato è una situazione in cui una persona viene sorpresa nell’atto di commettere un reato o poco dopo averlo commesso. Si tratta di una circostanza particolare che può influire sulla procedura penale e sulle azioni che possono essere intraprese immediatamente dalla polizia o dall’autorità competente.
La flagranza può avvenire in diverse forme, ad esempio quando un individuo viene sorpreso sul posto mentre sta commettendo un reato, quando viene catturato subito dopo aver commesso un reato o quando viene trovato in possesso di oggetti o prove che collegano direttamente al reato appena commesso. La flagranza può riguardare una vasta gamma di reati, tra cui furto, aggressione, spaccio di droga, omicidio, e molti altri.
La flagranza di reato è considerata una circostanza particolarmente rilevante nel sistema giudiziario, poiché può consentire alle autorità di intervenire immediatamente per impedire che il reato prosegua o che il reo fugga. In molti ordinamenti giuridici, la flagranza di reato può giustificare l’arresto immediato del soggetto coinvolto, senza la necessità di un mandato di arresto o di un’ordinanza del tribunale.
Nel caso del reato istantaneo, una singola azione che causa un danno, come ad esempio un furto, la flagranza si ha quando chi lo commette viene sorpreso mentre compie l’azione, ma anche se la polizia nota presenza di cose o tracce che fanno pensare al reato appena commesso.
Chi si trova in stato di flagranza propria?
É il caso, ad esempio, di un ladro che viene sorpreso mentre fa irruzione in un appartamento o viene trovato con la refurtiva.
Tuttavia, la flagranza di reato si ha anche se si nota il compimento dell’illecito attraverso una documentazione fotografica o video, secondo la legge n. 401 del 13 dicembre del 1989 che prevede l’arresto entro 48 ore al massimo da fatto commesso.
Il reato permanente è legato invece a un’azione continuativa nel tempo e, in questo caso, la flagranza di reato può avvenire in ogni momento, ovvero fin quando l’azione lesiva non viene interrotta.
A chi viene colto in flagranza di reato, dunque, viene applicata una misura precautelare fino alla sentenza definitiva.
Se però si tratta di un delitto non colposo, sia consumato che tentato, che prevede una pena detentiva dai 5 ai 20 anni o l’ergastolo, come la corruzione, ad esempio, allora la polizia giudiziaria può procedere anche all’arresto immediato, come si legge nel comma 1 articolo 380 c.p.p.