Prescrizione reati penali

Quando avviene la prescrizione reati penali? Quando è possibile non essere più richiamati a rispondere di un reato specifico previsto dal Codice penale? Lo scopriamo insieme!

La prescrizione si può applicare a diversi ambiti giuridici e si tratta di un’istituzione presente praticamente da sempre dato che risale al diritto romano. 

Con questo termine, in linea generale, si intende la perdita di un diritto dopo che è trascorso un preciso periodo di tempo. 

Nell’ambito del Codice penale, la prescrizione prevede l’impossibilità di applicare la pena prevista dopo un determinato periodo, abbiamo già visto quando un reato cade in prescrizione, ma la prescrizione dei reati penali è leggermente diversa, sia per termini che per condizioni che vengono applicate.

Quali sono i termini di prescrizione reati penali

I termini di prescrizione per i reati penali sono diversi in base alla tipologia d’illecito commesso: solitamente, si tratta di sei anni per i delitti, mentre il periodo di tempo scende a quattro anni se si parla di contravvenzioni e sanzioni puniti con la sola pena pecuniaria, come afferma l’art.157 c.p.

Tuttavia, è importante sapere quando è stato commesso il reato per il calcolo della prescrizione perché i termini decorrono da questa data e non si tiene conto di eventuali denunce o comunicazioni dell’inizio delle indagini.

Questo vuol dire, in pratica, che se un delitto è stato commesso a gennaio 2022, il reato potrà essere prescritto nel 2028, ovvero sei anni dopo, anche se il processo è cominciato, ad esempio, nel 2024. 

Quali sono i reati penali che vanno in prescrizione

Non tutti i reati penali possono essere prescritti. Come accennato in precedenza, il periodo minimo per la prescrizione dei delitti è di sei anni, indipendentemente dalla durata della pena prevista. 

Ad esempio, chi ha commesso un furto semplice può essere punito con la reclusione sino a tre anni, ma questo non cambia i termini della prescrizione alla quale il reato è soggetto nel momento in cui ne se richiede l’archiviazione perché prescritto. 

Ci sono poi altri reati che prevedono un allungamento dei tempi per la prescrizione, come l’omicidio aggravato e la violenza sessuale, mentre tutti i delitti che sono punibili con l’ergastolo non si possono prescrivere. 

Prescrizione reati penali e differenze con il diritto civile

La prescrizione è prevista anche dal diritto civile, ma ci sono delle differenze. Infatti, nell’ambito del Codice penale, la prescrizione non si blocca quando vengono avviate dei procedimenti legali, ma decorre dal momento in cui viene commesso il reato fino alla sentenza definitiva.

Tuttavia, ci sono delle eccezioni che prevedono la sospensione e l’interruzione della prescrizione, mentre dal 2020 è stata introdotta anche la possibilità di blocco della prescrizione.

Prescrizione dei reati penali, come funziona la sospensione

Anche se il calcolo della prescrizione dei reati penali è stabilito in modo chiaro, a volte ci possono essere dei fattori che rendono il tutto più difficile. 

Si tratta, ad esempio, della sospensione della prescrizione che si verifica quando viene inoltrata la richiesta di autorizzazione a procedere, quando c’è il deferimento a un altro giudizio, si verificano fattori come l’impedimento delle parti e dei difensori o se ne viene fatta esplicita richiesta. 

In questo caso, però, il termine massimo della sospensione è di 60 giorni e si applica solo se l’impedimento a procedere è stato ritenuto legittimo. 

Per evitare che i reati potessero andare in prescrizione a causa delle lungaggini legislative, sono state introdotte delle cause speciali per sospendere i termini. Inoltre, sono previste anche delle interruzioni che vanno a modificare di fatto i tempi della prescrizione.

Tra queste, disciplinate dall’art.160 c.p, ci sono anche: le ordinanze che convalidano l’applicazione delle misure cautelari, del fermo o dell’arresto, l’interrogatorio presso il pubblico ministero o davanti alla polizia giudiziaria, l’udienza per la richiesta di archiviazione e la domanda di rinvio a giudizio.

Quando un reato cade in prescrizione

Quando cade in prescrizione un reato? Ci sono diverse tipologie di reato e di conseguenza anche i tempi di prescrizione possono cambiare. Scopriamo insieme le condizioni principali. 

Se è stato commesso un reato, è bene sapere che dopo un certo lasso di tempo, che può variare in base alla tipologia e alla gravità dell’illecito, è possibile ottenere la prescrizione. Questo vuol dire che lo Stato perde interesse a perseguire il colpevole del reato. 

Tuttavia, per ottenere la prescrizione, la persona accusata di aver commesso il reato ha un limite temporale entro cui far valere un proprio diritto, che varia se si tratta d’illecito penale o civile. 

Quando cade in prescrizione un reato

Ogni reato ha un tempo di prescrizione differente che viene stabilito sulla base dell’art. 157 del Codice penale

In pratica, il reato viene estinto considerando il tempo del massimo della pena stabilita dalla legge. 

Questa comunque non deve essere inferiore a sei anni se si tratta di un illecito che prevede una pena detentiva e a quattro anni nel caso in cui sia una contravvenzione che prevede una pena pecuniaria.

Tuttavia, ci possono essere alcuni casi per i quali il reato prevede una pena diversa da quella detentiva: in questi casi, la prescrizione è fissata a tre anni.

La prescrizione reati penali ha alcune differenze con la prescrizione civile: infatti,in quest’ambito, il termine di prescrizione è di dieci anni, ma ci sono alcune eccezioni, come quelle previste per le cartelle esattoriali che vengono calcolate invece a cinque anni.

Per calcolare la prescrizione del reato bisogna poi considerare qual è la decorrenza dei termini che varia in base alla tipologia dell’illecito, secondo quanto stabilito dall’art.158 del Codice penale. 

In alcuni casi, inoltre, la prescrizione dei reati può essere anche sospesa. Si tratta di una sorta di pausa per quanto riguarda il decorso dei termini e avviene se si verificano alcune condizioni:

  • spostamento in giudizio della questione legislativa;
  • rogatorie all’estero;
  • quando si ha una sentenza di primo grado e viene considerata la data in cui diventa esecutiva;

Nel caso della sospensione, la prescrizione inizia la sua decorrenza dalla data in cui è stata sospesa.

Prescrizione reato penale: quali sono i tempi

Nel caso di reati penali, la prescrizione può variare e, in alcuni casi, soprattutto se sono stati commessi illeciti gravi, quali l’omicidio o si verificano aggravanti, come recidiva e abitualità, i tempi possono essere molto più lunghi. 

In linea generale, la prescrizione dei reati penali previsti dal Codice prevede queste tempistiche: 

  • Rapina, art. 628, 10 anni; 
  • Furto, art. 624, 6 anni;
  • Omicidio colposo, art. 589, 14 anni;
  • Incendio art. 423, 7 anni;
  • Lesione personale, art. 583, 6 anni;
  • Peculato, art. 314, 10 anni;

Prescrizione contravvenzioni: tempi e modalità

Il discorso della prescrizione è diverso, invece, quando si tratta di contravvenzioni che sono regolate dal Codice della Strada. Secondo l’art.209, infatti, la prescrizione delle multe scatta parte da cinque anni dopo l’ultima notifica. 

Bisogna considerare, quindi, che se la notifica non avviene entro 60 mesi e non viene consegnato nessun avviso o sollecito, la normativa prevede che non bisogna pagare la multa. La situazione è analoga per quanto riguarda la prescrizione delle cartelle esattoriali.

Tuttavia, se vengono consegnate delle notifiche per il sollecito di pagamento, il termine per la prescrizione delle contravvenzioni fissato a cinque anni si annulla e viene nuovamente iniziato il conteggio. 

Questo vuol dire che, per ottenere la prescrizione, bisogna contare 60 mesi a partire dalla data in cui è avvenuto il sollecito e non l’illecito. 
C’è ancora un’altra possibilità per ottenere la prescrizione delle contravvenzioni. Se la notifica della contravvenzione supera i 90 giorni, è possibile impugnarla e richiedere che questa venga annullata