Come funziona la procedura di separazione consensuale? Scopriamolo insieme in questa guida dedicata al percorso che permette di avviare questa procedura con il consenso di entrambi i coniugi.
Prima di effettuare il divorzio vero e proprio, i coniugi possono accelerare il procedimento attraverso una procedura che prevede la separazione consensuale.
In questo caso, ci si potrà rivolgere direttamente al tribunale e svolgere l’attività deputata al termine della quale sarà poi possibile procedere al divorzio.
Ma vediamo insieme come funziona la separazione consensuale? E quali sono per la separazione consensuale i costi dedicati? Lo scopriamo insieme!
Procedura di separazione consensuale in Tribunale
La procedura di separazione consensuale prende il via attraverso il deposito di un ricorso che deve essere effettuato presso una determinata Cancelleria del Tribunale nella quale uno o entrambi i coniugi hanno il domicilio o la residenza.
Il ricorso si deve indirizzare al Presidente del Tribunale contenendo al suo interno tutti i dettagli dei termini dell’accordo che i coniugi hanno raggiunto.
Completati gli adempimenti, entro cinque giorni dalla data in cui il tribunale ha ricevuto il ricorso, il Presidente del Tribunale fissa la data dell’udienza alla quale devono poi comparire entrambi i coniugi.
In questo momento, sarà obbligo del Presidente ascoltare tutte e due le parti per accertare che la conciliazione sia stata raggiunta.
Se le parti insistono nella volontà di separarsi, il Presidente procede con la lettura degli accordi che hanno raggiunto entrambi i coniugi dopo di ché si procederà alla relativa sottoscrizione.
Infine, il giudice dovrà rimettere il fascicolo al Collegio che in camera di consiglio procederà alla separazione consensuale senza avvocato, in assenza dei rispettivi difensori, per emettere il Decreto di Omologazione.
Il Decreto di omologazione chiude così il procedimento che verrà depositato in cancelleria e dal quale decorrerà il termine di sei mesi per poi poter avviare il procedimento di divorzio.
Separazione consensuale con negoziazione assistita
Come previsto dal Decreto Legge 132 del 2014 è possibile prevedere anche un modo più semplice per riuscire a ottenere la relativa separazione mediante lo strumento di negoziazione assistita. In questo caso si procede con la separazione consensuale in comune in modo semplice e senza bisogno di svolgere la procedura in Tribunale.
In questo caso si procede alla negoziazione e alla conclusione dell’iter nel minor tempo possibile. Gli avvocati di ogni coniuge curano poi gli incontri con i loro assistiti attraverso la stesura di un accordo per la separazione.
Tale accordo da parte di entrambi i coniugi dovrà essere poi preso in esame dal PM e trasmesso di conseguenza all’ufficiale dello Stato Civile. Con la sola assistenza dei difensori si può ottenere anche la separazione consensuale con figli minori oppure maggiorenni che non sono economicamente autosufficienti.
Tuttavia dovrà essere apposto a questo un nulla osta da parte del PM. La separazione consensuale con la negoziazione assistita richiede l’assistenza di un avvocato ma permette di procedere più velocemente alla conclusione del percorso rispetto a quella che si svolge mediante il Presidente del Tribunale.
Quanto costa la separazione consensuale?
Per la separazione consensuale è necessario mettere in conto i costi che bisogna sostenere per seguire una o entrambe le procedure.
Anche se non esiste una tariffa fissa, in linea generale, quando ci si avvale di un legale per la procedura semplificata e veloce bisogna considerare una somma che parte dai 700 euro circa. Con lo strumento di negoziazione assistita comunque alcuni avvocati permettono di ridurre i costi per ogni coniuge.
Nel caso in cui si proceda alla separazione consensuale senza l’avvocato è necessario produrre tutti i documenti richiesti e pagare un contributo unico. Il contributo unificato separazione consensuale ha un costo di 43 euro, questo deve essere applicato e pagato per rendere l’intera procedura valida.