Rinvio a giudizio: significato

Cosa vuol dire esattamente rinvio a giudizio? Lo vediamo in questa guida che ti spiega il significato del termine e di come funziona l’udienza al momento del rinvio a giudizio! 

Il rinvio a giudizio prevede l’inizio del processo vero e proprio, questo viene disposto da parte del Giudice all’udienza preliminare quando prende la decisione di non prosciogliere dalle accuse l’imputato. Ma vediamo nel dettaglio: rinvio a giudizio significato, quando si fa richiesta rinvio a giudizio e cosa comporta. 

Richiesta di rinvio a giudizio: che cos’è?

Essere rinviato a giudizio richiede in modo inequivocabile l’avvio del processo che è a carico dell’imputato. In poche parole con l’atto di rinviare a giudizio il PM (Pubblico Ministero) agisce con un’azione penale come definito dall’articolo 416 cp. 

Con la richiesta di rinvio a giudizio, l’imputato è chiamato a rispondere in una sede di dibattimento del reato, in questo caso gli estremi soggettivi e quelli oggettivi sono indicati nel capo d’imputazione. 

Se il Pubblico Ministero alla fine delle indagini stabilisce che sono raccolti degli elementi di prova che sono sufficienti per riuscire a sostenere l’accusa del giudizio. Ossia devono esserci elementi sufficienti per riuscire a convincere il tribunale a condannare l’imputato. 

Rinvio a giudizio: iter previsto

Quando si richiede il rinvio a giudizio vuol dire che il PM ha stabilito la raccolta di specifici elementi che comprovano i reati dell’imputato. Nello specifico il Pubblico Ministero segue un preciso iter: 

  • Sono stati raccolti tutti gli elementi di prova che servono a sostenere l’accusa in giudizio ossia che ci sono degli elementi sufficienti per riuscire a convincere poi il tribunale alla condanna dell’imputato. 
  • Individuazione di colui che è definito colpevole del reato per il quale si andrà a procedere 
  • Richiesta al Giudice delle indagini preliminari (GIP) la disposizione del rinvio a giudizio per l’imputato o gli imputati. Questa serve per la procedura prevista dalla legge per la quale si può porre in essere l’udienza preliminare. 

In caso di citazione diretta a giudizio, invece, la prima udienza non è prevista e quindi non c’è la richiesta al GUP prima di procedere. 

Il rinvio a giudizio può essere nullo? 

Ci sono dei casi che portano il rinvio a giudizio ad un annullamento. I principali che prevedono questa possibilità sono quando: 

  • La richiesta non è preceduta dall’avviso della fine o conclusione delle indagini 
  • La richiesta non è preceduta dall’invito a presentarsi per un interrogatorio. In questo caso, il difensore può comunicare al GIP che il cliente non ha ricevuto la convocazione per l’interrogatorio come richiesto. Allora il Giudice potrà dichiarare nulla la richiesta di rinvio a giudizio. 
  • Richiesta non depositata: la richiesta deve essere sempre depositata all’interno della cancelleria del giudice con la relativa documentazione che riguarda le indagini, i verbali degli atti compiuti dinanzi al giudice per le indagini preliminari. 

​Cosa può fare l’imputato quando viene definita l’udienza? 

In caso di rinvio a giudizio si tiene un’udienza preliminare. In questo caso l’imputato ha la possibilità di seguire diverse strade a seconda del consiglio del suo avvocato. Ad esempio, può chiedere un rito alternativo a quello prestabilito. 

Non solo, è possibile per l’imputato anche chiedere il proscioglimento e ottenere se ci sono i presupposti per una sentenza a non procedere. Questo avviene nel momento in cui l’imputato sottolinea che non ci sono elementi sufficienti che portano a dimostrare la sua colpevolezza. 

Una volta che si esaurisce l’udienza preliminare, se non si verifica quanto detto sopra allora il giudice avrà la possibilità di: indicare il giorno e l’ora del rinvio a giudizio e quindi il luogo del processo; procedere al proscioglimento dell’imputato e pronunciare una sentenza di assoluzione oppure di innocenza.